Buongiorno onorevole grazie per l’intervista, ci ricordiamo le proteste degli oltre 1000 trattori davanti al Parlamento europeo a Bruxelles.
L’Unione Europea ha fatto i conti con una realtà che chiedeva più sostegno all’agricoltura. Perché l’Europa non ha agito prima?
Bisogna partire da una premessa: la Politica agricola comune (PAC) a cui destiniamo un terzo del bilancio dell’Unione è stata approvata prima di due eventi che hanno cambiato le future esigenze degli agricoltori: il COVID e la guerra in Ucraina. Le disposizioni presenti nella PAC avevano ambizioni ecologiche attuabili per il 2019 ma irrealizzabili dopo due eventi di tale portata. Grazie a Forza Italia e alla sua appartenenza al Gruppo PPE siamo riusciti ad intervenire in maniera tempestiva e tramite un dialogo con la Commissione abbiamo introdotto deroghe che hanno agevolato il settore agricolo. Mi permetta di sottolineare che la velocità con cui sono state approvate le norme non è stata pubblicizzata ma dimostra che se l’Europa vuole può. Non bisogna fare propaganda e aizzare gli operatori contro l’Europa, bisogna sedersi ai tavoli negoziali, ascoltare le Associazioni di categoria e questo solo Forza Italia lo può fare.
L’Unione Europea decide sull’agricoltura dei 27 Stati membri, ma ci sono problematiche territoriali che è improbabile risolvere sul piano europeo. Dove inizia e dove finisce la competenza dell’Unione Europea in tal senso?
Cerco di spiegare in maniera semplice: l’agricoltura è materia condivisa tra UE e Stati Membri e viene finanziata attraverso la PAC con oltre 350 miliardi di euro. La PAC elargisce fondi diretti, cioè direttamente alle aziende, e fondi indiretti che sono gestiti dalle regioni attraverso i piani di sviluppo regionale (PSR). Il problema è che questi piani sono tutti diversi e le rispettive Regioni decidono come erogare i fondi. Se i territori non funzionano bisogna andare a vedere come i fondi vengono gestiti a livello regionale. Non bisogna sempre incolpare l’Europa ma conoscere la realtà dei fatti.
Andiamo al concreto. L’aumento dei costi dei carburanti per i trattori, la brucellosi riscontrata a Caserta, le difficoltà del settore lattiero caseario, la diminuzione dei guadagni derivanti dal grano, le fughe in avanti su etichette, come in Belgio. Problemi di una certa rilevanza, come intende risolverli?
Vede, questo è l’esempio plastico di cosa ho spiegato sopra: i primi due esempi sono di competenza regionale, gli altri dell’Europa. Per il settore caseario paghiamo alcuni errori dei governi precedenti al Consiglio europeo che continua a protrarsi, per il grano ho scritto varie interrogazioni e la Commissione ha introdotto dazi su grano russo e il Belgio ha ritirato la sua iniziativa. Bisogna stare all’erta ed essere pronti a reagire. Mi permetta di dire che ci vuole esperienza e che non si viene in Europa a fare pratica. Per il bene dell’Italia ci vuole preparazione e pragmaticità.
Burocrazia, incertezza climatica, costi di adeguamento. Non pensa che l’UE sia asfittica nei suoi regolamenti e presuntuosa nei suoi atteggiamenti?
Non è presuntuosa. lasciamo la propaganda a chi non sa come si lavora. Sicuramente la nuova PAC dovrà essere più snella e con meno carico burocratico. È uno dei punti del mio programma che vi invito di andare a leggere sul mio sito.
Infine, pensi ai territori da Caserta a Reggio Calabria, Foggia e Lecce, varie zone tra Abruzzo, Molise e Basilicata. Quanto l’UE, ed in particolare il suo lavoro, hanno impattato sulla vita dei cittadini? Quali sono i fatti, se ce ne fossero, di cui va più fiera?
Abbiamo e ho lavorato moltissimo ottenendo ottimi risultati per le mie zone che avranno impatto nei prossimi mesi. A livello agricolo abbiamo modificato la direttiva sulle emissioni industriali, escludendo il settore bovino, abbiamo migliorato la direttiva sugli imballaggi che avrebbe messo in difficoltà il settore ortofrutticolo e abbiamo lavorato per la revisione sulle Indicazione geografiche che darà più protezione alle nostre eccellenze, che abbondano al Sud ma che bisogna valorizzare. Per il prossimo mandato il mio impegno sarà di organizzare dei focus e conferenze per promuovere i tesori del mio Sud, che ho sempre nel cuore.
Intervista al quotidiano Le Ore pubblicata il 14 maggio 2024