«La volontà da parte del Portogallo di inserire il nutriscore nel sistema di etichettatura nazionale mi sorprende molto». Così Lucia Vuolo, eurodeputata Forza Italia / PPE, nell’apprendere la volontà portoghese di usare il sistema di etichettatura che seppure nato con la volontà di semplificare gli aspetti nutrizionali degli alimenti, allo stesso modo trarre facilmente in inganno il consumatore perché è altamente fuorviante.
«Il nutriscore non è stato adottato come sistema di etichettatura europeo perché svantaggia prodotti tradizionali e ritenuti dai nutrizionisti salubri e che sono la base della nostra dieta mediterranea. Basti pensare all’olio di oliva, prodotto in Italia, soprattutto del Sud, ingrediente principali della nostra cucina, viene etichettato come dannoso per la salute – spiega l’Onorevole Vuolo che aggiunge – questo sistema si basa sulla presenza degli alimenti da assumere, e non sulla quantità, per avere un apporto calorico corretto. Infatti i cibi processati, che per esempio tolgono zucchero naturale per sostituirlo con un dolcificante, hanno una classificazione migliore rispetto a cibi naturali. Per dirla in breve, il nutriscore avvantaggia prodotti processati ed è una chiara operazione commerciale voluta dalla grande distribuzione. L’Europa sta affrontando molte sfide in campo alimentare e le proteste dei trattori e i blocchi al Brennero lo dimostrano. Come Forza Italia/PPE auspico che nella prossima legislatura si adotti a livello europeo un unico sistema di etichettatura nutrizionale che non denigri i prodotti del Made in Italy ma che fornisca ai consumatori informazioni utili e veritiere. La competitività del settore agroalimentare passa attraverso la serietà con cui emaniamo nuove norme» conclude Lucia Vuolo, europarlamentare Forza Italia/PPE.
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